Risorto: Recensione in Anteprima
Kevin Reynolds torna al cinema con la storia della resurrezione di Cristo in versione ‘poliziesco’.
Ispirato alla storia della risurrezione di Gesù narrata nel Nuovo Testamento, Risorto ha il pregio di aver ‘provato’ a battere una strada inedita nell’esposizione biblica della trama. Un approccio sulla carta rischioso ma intrigante, perché visto attraverso gli occhi di un non credente. Quelli del tribuno militare di alto rango Clavio, chiamato da Ponzio Pilato a ‘proteggere’ il corpo di Yeshua, nazareno visto come un Messia da dodici discepoli. Prima di morire sulla croce, l’uomo aveva predetto la sua resurrezione entro tre giorni. Onde evitare che i suoi radicali ‘seguaci’ rubino il corpo per gridare al miracolo, Clavio organizza una guardia notturna dinanzi al sepolcro, se non fosse che al mattino il corpo di Yeshua sia sparito. Inizia così una caccia al cadavere perduto da parte di Clavio e del suo giovane aiutante Lucio, perché l’Imperatore di Roma è ad un passo dal suo arrivo e una rivolta a Gerusalemme in nome del Messia risorto è da scongiurare. Costi quel che costi.
Una spy story a tinte bibliche. Abbiamo infatti un efferato omicidio, una misteriosa scomparsa, una caccia ai presunti ladri e un clamoroso ritrovamento, che scoperchierà credenze di vario tipo. C’ha effettivamente provato, Kevin Reynolds, a raccontare la resurrezione di Cristo in modo differente dal passato, sbandando però pericolosamente più e più volte. Trainato da Joseph Fiennes, 45enne fratello di Ralph che da una vita non aveva un ruolo da protagonista tra le mani, Risorto inciampa continuamente nel kitsch involontario, che si fa trash con gli effetti visivi di disarmante pochezza, per poi elargire ricche dosi di biblica fantasia abbandonando rapidamente l’iniziale scettica visione del protagonista. Al fianco di Fiennes spazio all’inutile Tom Felton, un tempo Draco Malfoy in Harry Potter, e a Cliff Curtis, già diretto da Reylonds in Rapa Nui e qui chiamato ad indossare la corona di spine di Gesù.
Presentato in Vaticano al cospetto di Papa Francesco, Risorto è uno di quei progetti che hanno poco Cinema al suo interno, a causa anche di un budget che si immagina limitato, tanto da puntare tutte le proprie opzioni sui fatti più noti e per molti emozionanti del Nuovo Testamento. Dalla crocifissione lampo di Yeshua, ovviamente lontana mille miglia dalla sanguinosa e spettacolare versione di Mel Gibson, al ritrovamento della Sindone, dalla presenza di Maria Madallena alla caccia al corpo voluta dall’Impero Romano e ‘sponsorizzata’ dagli ebrei, passando per la guarigione del lebbroso, le apparizioni lampo di Gesù risorto e la ‘nascita’ del Padre Nostro.
In poco meno di due ore Reynolds condensa 4 giorni, procedendo per step, approssimative caratterizzazioni e strattoni, tra ambizioni politiche dei protagonisti, scoperta della Fede e vangeli in fase di costruzione, spaziando tra i fascinosi set di Malta, dove il regista aveva girato Montecristo, e di Almeria, sulla costa spagnola. Quel che ne resta è un potpourri di generi (dal poliziesco al buddy movie passando per il peplum e l’action) che nel voler strizzare l’occhio al più ampio pubblico possibile, tanto da provare l’abbraccio a credenti e non credenti, finisce probabilmente per deludere entrambi.
[rating title=”Voto di Federico” value=”4.5″ layout=”left”]
Risorto (Usa, 2016) di Kevin Reynolds; con Joseph Fiennes, Tom Felton, Peter Firth, Cliff Curtis, Maria Botto, Mish Boyko, Stewart Scudamore, Stephen Greif, Antonio Gil, Stephen Hagan, Mark Killeen, Selva Rasalingam, Andy Gathergood, Luis Callejo – uscita giovedì 17 marzo 2016.